L’INCONTINENZA URINARIA

L’INCONTINENZA URINARIA

L’incontinenza urinaria è una condizione patologica caratterizzata da perdita involontaria e incontrollata di   urina   dalla vescica.

L’ Organizzazione   Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che circa 200 milioni di persone nel mondo ne risultano affette; mentre in Italia è un problema che colpisce 5 milioni di persone.

Nell’età adulta interessa il 20-30 % delle donne e l’11% degli uomini, incidenza che aumenta sensibilmente   sia per gli uomini che per le donne soprattutto nella popolazione anziana.

Secondo la Società Italiana di Urologia, l’Incontinenza urinaria non rappresenta solo un problema dal punto di vista psico- sociale per chi ne soffre, ma costituisce anche un problema di tipo economico, visti i costi che ne derivano, dovendo sostenere spese per l’acquisto di presidi igienico-sanitari (mutandine assorbenti o pannolini assorbenti per il controllo delle perdite e degli odori).

Sebbene sia una condizione patologica diffusa, solo il 43% dei pazienti che ne sono affetti si rivolge ad un medico specializzato, per cui tale condizione resta ancora un tema intoccabile, unito al senso di vergogna di chi ne soffre.

Perdere le urine non è un processo fisiologico solo legato all’età, si tratta, infatti, di un disturbo che può essere causato da diversi fattori, come la perdita di controllo degli sfinteri o infezioni del tratto urinario o disturbi neurologici.

Per cui, a seconda delle cause e dei sintomi con cui il disturbo si presenta, è possibile definire 4 tipologie di Incontinenza urinaria:

1.        Incontinenza da sforzo: è la forma più frequente. È dovuta alla perdita di controllo degli sfinteri e si manifesta durante sforzi di varia entità, ad esempio quando si tossisce o si starnutisce, se si sollevano pesi o si sale le scale o quando si sta in piedi e non sdraiati;

L’incontinenza da sforzo interessa soprattutto le donne per vari motivi:

·      l’uretra (il canale che permette l’uscita dell’urina dalla vescica) è più corta nelle donne rispetto agli uomini;

·      a causa della gravidanza e del parto si ha un rilassamento dei muscoli pelvici (muscoli che permettono di sostenere   la vescica, quindi, contribuiscono al controllo della minzione);

·      con la menopausa, la riduzione degli ormoni estrogeni causa debolezza del tessuto pelvico con ridotta capacità di chiudere l’uretra;

·      aumentata probabilità di interventi di chirurgia urogenitale, asportazioni di fibromi e isterectomie.

 

2.        Incontinenza da urgenza: si presenta come un bisogno forte e improvviso di urinare, poiché il cervello riceve il segnale di svuotare la vescica. Questo tipo di incontinenza può essere dovuta a infezioni del tratto urinario (cistiti), a problemi intestinali o a disfunzioni neurologiche provocate da traumi o malattie (Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla, patologie del

midollo spinale), ansia, invecchiamento, o consumo di sostanze irritanti per la vescica. Se la causa non viene riconosciuta l’incontinenza da urgenza viene definita come “vescica iperattiva”.

3.        Incontinenza ostruttiva o da rigurgito: si presenta quando la vescica ha superato la massima capacità di trattenere l’urina, è più frequente negli uomini che nelle donne ed è provocata da un’ostacolo che si trova a livello dell’uretra e impedisce lo svuotamento completo della vescica.

Lo sfintere non riesce più a trattenere l’urina che fuoriesce anche se in modo non abbondante. In questo tipo di incontinenza l’ostacolo può essere dovuto a tumore o adenoma della prostata, a prolasso uterino o vescicale (discesa verso il basso dell’utero o della vescica), stenosi uretrale (il canale dell’uretra è ristretto), diabete (l’eccessiva quantità di zuccheri richiede una quantità di liquidi maggiore rispetto alla norma, per cui si assiste ad un aumento del flusso urinario, che può determinare la perdita di controllo della vescica); 

4.        Incontinenza mista: coesistono i sintomi di più tipi di incontinenza.

 

Diagnosi dell’incontinenza urinaria:

È consigliabile, se si ha questo disturbo, rivolgersi ad un medico specialista come un urologo o un ginecologo, per cui il tipo e il grado di incontinenza potrà essere definito tramite un colloquio col medico e l’esame fisico.

Tramite un primo colloquio col medico si possono raccogliere informazioni sulle circostanze delle perdite, su eventuali parti e gravidanze, frequenza e abbondanza delle urine, eventuali farmaci in uso, presenza di altre malattie (diabete, infezioni, malattie neurologiche).

L’esame fisico prevede la palpazione dell’addome, verifica del tono muscolare pelvico, esame ginecologico e rettale, prova di sforzo per verificare le perdite.

Per definire con sicurezza la patologia il medico potrebbe prescrivere alcuni esami clinici specifici urodinamici come la flussometria o la sfinterometria o complementari come l’esame citobatterico delle urine e l’ecografia vescicale o

renale per analizzare la presenza di eventuali calcoli renali.

Trattamenti terapeutici per l’incontinenza   urinaria:

Le terapie utilizzate sono adeguate ciascuna al tipo e al grado del disturbo.

Terapia farmacologica, i farmaci utilizzati sono degli antispastici che hanno un effetto rilassante sul muscolo detrusore, migliorando la funzionalità della vescica e inibitori della ricaptazione della serotonina, indicati per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo lieve o moderata;

Terapia chirurgica, utile per ridurre le pareti dell’uretra, riducendo le perdite incontrollate di urina, anche questa terapia è utile nell’incontinenza urinaria da sforzo;

Rieducazione pelvica, utile per rinforzare i muscoli pelvici con un esercizio detto tecnica di Kegel utile per l’incontinenza da sforzo e per ridurre l’incontinenza da urgenza o con l’utilizzo di apparecchiature che mettono in atto una stimolazione elettrica passiva della zona pelvica.

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