LA PRESSIONE ARTERIOSA

 LA PRESSIONE ARTERIOSA

La pressione arteriosa è la pressione che il sangue, spinto dal cuore, esercita sulle pareti delle arterie, che lo conducono, ricco di ossigeno e nutrienti, nei vari distretti dell’organismo.

La pressione arteriosa è un parametro fondamentale per valutare la salute cardiovascolare del soggetto, poiché è il fattore di rischio più importante per l’ictus, l’infarto del miocardio, l’ictus cerebrale, l’insufficienza renale e retinopatie.

I battiti del cuore generano due tipi di pressione:

la pressione massima, chiamata sistolica, che corrisponde al momento in cui il cuore pompa il sangue nelle arterie, e la pressione minima, detta diastolica, che corrisponde alla pressione nelle arterie quando il cuore si rilassa.

I comuni apparecchi per la pressione, ovvero gli sfigmomanometri, misurano sia la pressione massima, sistolica, che la pressione minima, oltre al battito cardiaco, ovvero, le pulsazioni.

Il valore della pressione deve essere compreso in un determinato range, ovvero,110-120 mmHg per la pressione massima,70-80 mmHg per la pressione minima, questi valori sono considerati nella norma.

Dal punto di vista clinico, il valore da tenere sotto controllo è quello della pressione massima; si parla di ipertensione, quando i valori superano quelli normali.

Strumenti per misurare la pressione:

Esistono apparecchi per misurare la pressione, che possono essere automatici o semiautomatici da braccio, questi strumenti devono essere   validati, il bracciale deve essere   adatto   alla   circonferenza   del braccio del soggetto, soprattutto se si tratta di persone obese o molto magre.

Esistono anche misuratori automatici da polso, che però rischiano di non essere attendibili, perché durante la misurazione, non sempre si riesce a mantenere il polso all’altezza del cuore.

La misurazione va effettuata dal braccio destro o sinistro?

Sebbene la pressione possa essere misurata sia dal braccio destro che dal braccio sinistro, in genere, gli apparecchi automatici per la pressione a domicilio, sono progettati per la misura a sinistra, verificando anche le istruzioni per l’apparecchio.

Da precisare che la pressione misurata al braccio destro può essere più alta fino a 10 mmHg rispetto a quella misurata a sinistra, per ragioni anatomiche, poiché la colonna di sangue che raggiunge l’arteria brachiale sinistra, percorrendo   l’arco aortico, segue un tragitto più lungo per cui viene perso qualche mmHg di pressione, rispetto all’arteria brachiale destra, che raggiunge percorrendo un percorso più breve e lineare.

Il cardiologo misura la pressione dal braccio destro per trovare il valore più alto, ma poi effettua la misurazione su entrambe le braccia, se si riscontra una differenza di 10-15 mmHg tra un braccio e l’altro, principalmente per la pressione sistolica. Questa differenza potrebbe essere un segnale di un’ostruzione del sistema arterioso o un fattore di rischio per lo sviluppo di eventi cardiovascolari o potrebbe essere dovuta ad una semplice variante anatomica. Il valore più alto corrisponde al valore vero della pressione.

Quando misurare la pressione?

La misurazione va effettuata dopo 5 minuti di riposo, in posizione seduta, comoda, senza accavallare o incrociare   le gambe (poiché se i piedi non sono ben piantati a terra, il valore risulterà errato e non attendibile) in un ambiente tranquillo, con una temperatura confortevole.

È consigliabile misurare la pressione prima di colazione o prima di cena, preferibilmente allo stesso orario, inoltre, non bisogna aver assunto caffeina da un’ora e non aver fumato nella mezz’ora precedente, poiché sia la caffeina che il fumo di sigaretta causano restringimento delle arterie con vasocostrizione. Da ricordare di misurare la pressione a vescica vuota,infatti la vescica piena può falsare il valore, con un aumento di 10 -15 punti.

Occorre evitare di misurare la pressione dopo aver assunto farmaci antipertensivi, dopo uno sforzo fisico, dopo un’emozione intensa, dopo doccia o bagno.

Come misurare la pressione?

Bisogna stare seduti, con schiena poggiata ad uno schienale ed il braccio appoggiato su un piano all’altezza del cuore, durante la rilevazione, fino a che il bracciale non si sgonfia, occorre stare fermi e in silenzio.

Per avere un dato attendibile, occorre ripetere la misurazione due o tre volte a distanza di pochi minuti (almeno 2 minuti), facendo la   media dei risultati (non si considera il valore che si discosta troppo dal valore di altre misurazioni).

Con quale frequenza effettuare le misurazioni?

Per avere un dato preciso della pressione, si può predisporre un piano settimanale, con due misurazioni la mattina e due prima di cena.

Poi si scartano i valori del primo giorno e si fa la media dei successivi valori giornalieri totali, i dati ottenuti rappresentano un valore veritiero poiché è rappresentativo di variabili che incidono sulla variazione pressoria nel corso della giornata.

Questi risultati saranno sottoposti all’attenzione del medico che deciderà di ripetere le misurazioni e valutare la situazione.

Come interpretare i risultati:

Se dal monitoraggio settimanale si ottiene una media di 140-90 mmHg, si potrebbe trattare di ipertensione, occorre però precisare che il range ottimale entro cui la pressione è considerata normale, può variare con l’aumento dell’età.

Infatti, si denota che oltre i 60 anni l’intervallo massimo è spostato verso un valore di 147-91 mmHg, che oltre i 70 anni viene considerato nella norma.

Di seguito si riportano le indicazioni del Ministero della Salute, secondo la classificazione dell’ipertensione arteriosa-Linee guida 2018(ESH-European society of Hypertension )

Ipertensione I stadio  Max 140-159   Min 90-99

Ipertensione II stadio Max 160-179  Min 100-109

Ipertensione III stadio Max 180        Min 110

Crisi ipertensiva    Max >180            Min >110

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